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Bucarest: luce grigia

La fotografia cattura la luce ed il colore.
Tuttavia avviene sovente che la luce in alcuni posti o occasioni, non è colore, calore ma è una luce grigia, priva di cromatismi.
In Romania, a Bucarest la luce è la summa di quello che vive la città. Un periodo di totale rinascita seguito ad un periodo di buio, dove l’unica luce concessa era quella della dittatura di Ciaucescu e della moglie Elena.
Un periodo dove l’ideale del socialismo fu estremizzato a tal punto da perderne la vera natura fino a diventare pura ambizione di un uomo che voleva passare alla storia come un leader, il migliore.
Mentre il resto d’Europa viveva il pieno della crescita industriale degli anni 80 e 90, in Romania facevano la fila per avere un pezzo di pane. Guardare le fotografie di quei tempi sembra guardare le fotografie dell’Italia nel dopoguerra.
Bucarest si sta ancora rialzando.
La luce splendente del palazzo del popolo e di tutti i palazzi del governo è affiancata dal totale grigiore dei palazzi fatiscenti, dai block comunisti e da costruzioni che sembrano palazzi appena sventrati da una bomba.
I volti in strada alternano espressioni cosmopolite dei ragazzi nati nel post comunismo ad espressioni cupe ed incattivite di chi ha vissuto quegli anni di povertà e rivolta.
Bucarest è una grande capitale, entrata con orgoglio nella comunità economica europea, la sua luce propria seppur appannata è sempre accesa pronta a risplendere come un tempo grazie alla determinazione e al lavoro del suo popolo.
L’Europa del consumo e della modernità è arrivata e fatto breccia nella tradizione popolare, voluta da tutti come vento di cambiamento, voluta da tutti come una nuova luce fatta dai colori dei grossi mall e delle multinazionali che vedono nella Romania una terra di conquiste ed investimenti.
Informazione libera. Internet gratuito nei locali, metropolitana, moda, oggi sono realtà e i giovani li considerano beni preziosi perché sanno che il prezzo pagato da molti loro coetanei appena 28 anni fa è stato la vita stessa ed il sangue versato in piata universitate sotto i colpi della Securitate.

 

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