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Viva Palermo, viva Santa Rosalia

Per capire un popolo, una città, bisogna vivere le sue feste e le sue tradizioni.

Per capire Palermo ed i palermitani, basta prendere parte al Festino di Santa Rosalia.

La sera del 14 luglio a Palermo durante u fistinu si ha una rara e preziosa sintesi degli elementi che compongono la festa.

Basta camminare lungo il litorale del Foro Umberto Primo o “ Foro Italico” per vivere una festa che nello spirito rimane invariata da centinaia di anni. I palermitani, tutti, si fondono senza distinzione per rendere omaggio alla “Santuzza” che viene portata in processione lungo l’asse del Cassaro che taglia Palermo verticalmente da Porta Nuova a Porta Felice.

Una festa che offre il senso più autentico della devozione e dell’affetto che la città nutre per la giovinetta che la salvò nel 1624 dalla terribile epidemia di peste che ne aveva decimato gli abitanti.

Le celebrazioni in onore della Patrona costituiscono un appuntamento irrinunciabile, sia dal punto di vista religioso che da quello ludico, trasformando Palermo in uno straordinario palcoscenico in cui viene messo in scena, ogni anno, il ”miracolo” della Santa. Il senso di catarsi che vive la comunità nel ripertersi del miracolo dà spazio alla gioia dei palermitani per avere ritrovato la speranza in un futuro sempre più incerto e per rinnovare il desiderio di una fiducia nel presente. Non può spiegarsi diversamente la grandissima partecipazione popolare che non ha, probabilmente, uguali in nessuna altra parte d’Italia che vede lungo le strade e nelle piazze centinaia di migliaia di persone partecipare a questo evento così amato.

La spettacolarizzazione, il Carro e i fuochi d’artificio, determinano un’atmosfera di straordinaria suggestione e di commossa condivisione: è Palermo tutta che partecipa ai festeggiamenti per Santa Rosalia. Il 15 luglio è un giorno speciale per i palermitani e quella del 14 è una notte in cui si mescolano elementi religiosi e profani, che non mancano di colpire l’immaginazione dei Palermitani stessi come di quanti si trovano a visitare Palermo in quei giorni.

L’opulenza dei festeggiamenti fa risplendere in questo giorno la bellezza della città, la stessa che ha letteralmente abbagliato nei secoli tanti letterati ed artisti, grandi viaggiatori che hanno testimoniato, nei loro scritti, tanta magnificenza.

Tutto è portato al limite, è un crescendo di emozioni e sensazioni.

Durante il festino si può avere uno spaccato antropologico perfetto della città e dei suoi abitanti, si possono indagare i loro pregi e i loro difetti, si può capire la loro vera essenza. Emergono le radici di tante dominazioni passate, un perfetto miscuglio di comportamenti e tradizioni arabe, greche, normanne, spagnole. Dalla minuzia nei preparativi, alle persone che piano piano affluiscono e riempiono strade e piazze. Dagli odori ai sapori, dai colori delle bancarelle a quelli dei fuochi pirotecnici.

Dal frastuono della folla al silenzio dopo la “masculiata”.

Tutto questo è il festino.

Viva Palermo, viva Santa Rosalia

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